Prendersi una pausa: trovare il giusto metodo per rimanere focalizzati

Come interrompere l’attività lavorativa per fare una pausa può aiutare a rimanere focalizzati,  aumentare la concentrazione e la produttività.

Ognuno di noi ha bisogno di prendersi una pausa per staccare la spina di tanto in tanto. Per questo è fondamentale trovare il metodo di lavoro adatto per rimanere focalizzati, concentrati e produttivi senza rinunciare a dei necessari momenti di svago.
Anche se può sembrare contraddittorio, interrompere momentaneamente le propria attività lavorativa aiuta a mantenere il focus, aumentando la produttività e la concentrazione. Questo vale anche per i più stacanovisti. Anzi proprio queste persone, che spesso vedono il bisogno di prendersi una pausa come un segno di debolezza, sono coloro che più ne trarrebbero beneficio in termini di efficienza e produttività. Se infatti la loro priorità è quella di portare a termine un lavoro in maniera eccellente confermandosi come i migliori, mantenere il focus e la concentrazione è per loro il fattore più importante.

Come raggiungere i propri obiettivi al meglio

Di fatto, è impossibile per chiunque lavorare non fermandosi mai senza perdere qualcosa lungo la strada. Magari ci sarà un deficit in termini di qualità, di tempistiche, di risultato, di valore. Un lavoro no-stop richiede un grosso dispendio di energie, causando inevitabilmente un carico di stress sia sul corpo che sulla mente. In fase di stress la mente umana fa più fatica a lavorare in maniera produttiva ed efficiente il 100% del tempo. Pertanto, al contrario di quanto comunemente si pensa, intervallare l’attività lavorativa con delle pause significa fare in modo che la concentrazione rimanga sempre ad uno stato ottimale.
Indipendentemente dal tipo di lavoro che si svolge, che sia fisico o astratto, manuale o intellettuale, l’introduzione di alcuni momenti di pausa all’interno della propria routine di lavoro aiuta di certo a raggiungere più efficacemente i propri obiettivi.

Non tutte le pause sono uguali

È fondamentale, allora, non solo trovare i momenti più adatti ma soprattutto scegliere un tipo di pausa davvero utile allo scopo. Per esempio prendersi qualche minuto per controllare le mail non lette nella propria casella di posta elettronica non è fare una vera pausa. Anche in questi momenti infatti la mente rimane ancorata ad uno status di stress legato al lavoro. Altra cosa invece sarebbe controllare newsletter in arrivo su account di posta riservato esclusivamente a ricevere promo o notizie interessanti riguardanti ambiti legati ai propri hobby e svaghi.

Scegliere il metodo più adatto

Di certo trovarsi in un luogo di lavoro, che sia un ufficio, un coworking o casa propria, che permetta di mantenere uno stile di lavoro equilibrato e sereno sarebbe già di per sè un modo per mantenere alta la produttività. In tal senso un libero professionista, un digital nomad e in generale uno smart worker si trovano più avvantaggiati. Nel caso di lavoratori dipendenti, che non hanno libertà di scelta rispetto al luogo di lavoro, diventa ancora più importante trovare una propria metodologia di lavoro che tenga in equilibrio il tempo speso a lavorare con il tempo necessario per recuperare le energie e la concentrazione.

Caveday, una community che fa parte della rete globale di esperti WeWork Labs, ha ironicamente teorizzato una sorta di “legge”, attraverso cui spiega l’importanza di utilizzare le pause sul lavoro. Così recita La prima legge sul lavoro: “Ogni atto di lavoro ottiene forza ed energia dal fare il suo opposto”. Caveday continua spiegando che allora, così come l’abilità nella scrittura migliora man mano che si legge, anche la concentrazione diventa più forte se ci si prende del tempo per svagarsi. Secondo questo concetto, il lavoro diventa migliore e più efficace quando ci si prende una pausa adeguata; smettere di lavorare per qualche istante, per permettere alla propria mente di prendere ossigeno, è quindi ciò che più aiuta a essere più produttivi, concentrati e focalizzati.

Ognuno avrà un modo diverso e più adatto per prendersi una pausa: c’è chi preferisce leggere le notizie, chi prendere un caffè, una tisana o mangiare qualcosa, chi guardare gli ultimi post sui social network. In ogni caso l’importante è non scordarsi di farla e programmarla in base alle proprie necessità.

La Tecnica del Pomodoro

Sono state create delle vere e proprie tecniche per aiutare il lavoratore a non rinunciare alle sue pause, come la Tecnica del Pomodoro. Questo metodo di lavoro – che prende il suo bizzarro nome dal timer da cucina a forma di pomodoro usato per scandire il tempo – prevede l’alternarsi di fasi di lavoro e fasi di pausa. Di fatto si imposta un timer per X minuti di lavoro e appena suona si fa una pausa di Y minuti. E così per l’intera giornata lavorativa. Prendendo spunto proprio da questo metodo, Google ha sviluppato un’estensione di Chrome in grado di cambiare colore e far suonare un allarme non appena una delle due fasi si conclude. Il plug-in permette inoltre di impostare un blocco su determinati URL, chiamato Strict Workflow, così da impedire di accedere a determinati siti durante la fase di lavoro che sarebbero solo una fonte di distrazione, (come Facebook, per fare un esempio).

La tecnologia, poi, mette a disposizione anche altri strumenti, come app per pc e cellulari, per aiutare l’utente a prendersi le giuste pause. Alcune app ti ricordano di non fare niente per due minuti, altre ti suggeriscono di fare delle “micro pause” di 10 secondi ogni 10 minuti; altre ancora di fare delle “pause normali” di 10 minuti ogni 50 minuti di lavoro. Come detto, sta a ognuno scegliere il metodo più adatto a sé.

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