Nomadi digitali: la libertà di vivere e lavorare da remoto

Essere un nomade digitale vuol dire essere liberi di viaggiare, vivendo e lavorando da remoto

Vivere e lavorare da remoto come nomade digitale, svolgendo la propria professione viaggiando e spostandosi continuamente, contiene intrinsicamente un valore di libertà, indipendenza e autonomia; si tratta di un modo innovativo di intendere la vita e il lavoro che lo rende particolarmente attrattivo.

In passato lavorare e viaggiare erano considerati due concetti antitetici, come due rette parallele che non si incontreranno mai. Sì, perché concedersi un viaggio è una libertà che normalmente ci si può concedere solo per un periodo di tempo definito, usufruendo di quelle settimane di ferie in cui, per definizione, non si lavora.
Ma con l’emergere di figure professionali come i digital nomad, smart worker e freelancer, debitamente all’utilizzo sempre più diffuso di Internet e delle tecnologie digitali, sono stati completamente ridefiniti i parametri attraverso cui scegliere il lavoro (dal punto di vista del professionista) e il lavoratore (dal punto di vista dell’impresa).

La libertà di lavorare senza vincoli

Per lo più si pensa ai lavoratori da remoto come a coloro che semplicemente svolgono la propria attività lavorativa online. In realtà dietro a questa evidente caratteristica, c’è molto di più del semplice modo in cui si svolge il proprio lavoro. Il fattore principale per cui in Europa il tasso di crescita dei digital nomad è del +45% è il poter decidere liberamente dove, come, quando e per quanto tempo lavorare, avendo la libertà di organizzarsi seguendo le proprie esigenze e i propri interessi.
Il nomade digitale infatti lavora viaggiando; passa la maggior parte dell’anno all’estero; scegli il luogo in cui svolgere il proprio lavoro che sia la propria casa, l’ufficio del proprio committente, uno spazio di coworking; sceglie i clienti e i lavori da accettare; gestisce il proprio tempo e le ore lavorative in totale autonomia e libertà. Inoltre il poter lavorare da qualunque luogo, nazione, continente apre gli scenari professionali a innumerevoli opportunità: le possibilità di fare networking, incontrare nuove persone e conoscere nuove realtà si moltiplicano, riuscendo in questo modo a instaurare rapporti professionali e non in tutto il mondo.

I vantaggi di uno stile di vita da nomade digitale

Chi abbraccia uno stile di vita e di lavoro “nomade” e digitale supporta l’innovazione, favorendo lo scambio di idee, esperienze, conoscenze, consigli tra persone e professionisti in tutto il mondo. Questo può avvenire da un lato grazie al continuo spostarsi da un luogo all’altro, passando lunghi periodi all’interno di ambienti che incoraggiano lo scambio culturale come ad esempio i coliving; dall’altro grazie anche all’utilizzo degli strumenti digitali che facilitano la comunicazione, la condivisione e la collaborazione oltre ogni confine. In questo modo si creano delle vere e proprie community online di persone che condividono stili di vita, interessi, passioni, progetti, all’interno delle quali le parole d’ordine sono condivisione, collaborazione e cooperazione.
Un ulteriore aspetto positivo dell’essere un nomade digitale è l’innegabile effetto positivo sull’ambiente. Chi vive spostandosi di continuo non può che praticare uno stile di vita minimalista, viaggiando solo con lo stretto necessario, applicando un “consumismo intelligente”, lontano dall’idea capitalistica.

L’identikit del digital nomad

Ma chi sono i nomadi digitali? Nella maggior parte dei casi si pensa esclusivamente a freelancer e lavoratori autonomi e in effetti rappresentano la fetta principale di questa tipologia di lavoratori. Tuttavia i digital nomad possono essere anche lavoratori dipendenti – in questo caso è chiaro l’azienda sia di tipo remote friendly o remote first – o veri e propri imprenditori. In generale comunque le professioni che si possono svolgere da remoto sono molte e le più svariate. Infatti, oltre alle classiche professioni già di per sé legate al mondo digital e online (come ingegneri informatici, sviluppatori web, digital marketer, web designer, SEO expert) ci sono lavori considerati più tradizionali che possono essere svolti da remoto senza problemi; si tratta “solo” di cambiare mentalità e paradigma lavorativo, tanto da parte del lavoratore quanto da parte dell’azienda. Per fare alcuni esempi, tra questi possono esserci: giornalisti, commercialisti, insegnanti, traduttori, responsabili del customer service. Grazie alla digital transformation e alla forte spinta verso questa direzione dovuta all’attuale periodo di pandemia, diventa sempre più facile e comune trovarsi a svolgere il proprio lavoro da remoto.

 

Si sta andando sempre di più verso un modo smart di pensare il lavoro: ciò che lo definisce non è più il luogo in cui viene svolto, ma piuttosto il come viene svolto e il cosa si fa. Un mondo lavorativo ridisegnato seguendo dei canoni più flessibili e agili aiuterebbe a sviluppare una società di lavoratori e imprenditori più resilienti e preparati ad affrontare con più prontezza e meno affanno contesti critici come quello che stiamo vivendo a causa dell’emergenza Covid-19.

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