Smart working, cos’è e come si fa? Una guida per fare chiarezza

Cosa vuol dire e come si lavora in smart working? Ecco una guida per aiutarti a fare chiarezza e ritrovare la tua produttività anche lavorando da casa

Smart working, se ci fosse un premio per il tema più caldo lo vincerebbe. Sono tantissime infatti le domande e i dubbi attorno a questo argomento: cosa significa fare smart working, come farlo al meglio, quanto tempo durerà, come migliorare la produttività lavorando da remoto. Lo smart working è per questo tra gli argomenti più cercati su internet e fra i più affrontati sui social network; prendendo in prestito il linguaggio dei social (in particolare Twitter), lo potremmo definire il trending topic 2020/2021.

Sono tantissimi infatti i lavoratori in Italia (e nel mondo) che nell’ultimo anno hanno dovuto cambiare la propria routine, ritrovandosi a lavorare da casa o in generale in remoto.
L’epidemia del coronavirus ha inevitabilmente causato un’accelerazione esponenziale del processo di modernizzazione dei modelli lavorativi. Le aziende sono state costrette a rivedere in fretta i propri protocolli, data la nuova e imprevista necessità di abbandonare i tradizionali uffici. La rivoluzione digitale del lavoro è diventata così da un momento all’altro un dato di fatto per molte aziende.
Ma come dicevamo, non è stata una novità solo per le imprese: anche i lavoratori, in particolare i dipendenti, hanno scoperto un modo completamente nuovo di affrontare la propria giornata lavorativa. E come per tutte le novità, anche in questo caso non sono mancate problematiche di adattamento e frustrazioni.

Ecco allora una guida che ti aiuterà a fare chiarezza e a scoprire tutti i nostri consigli e i tools migliori per lavorare in smart working in maniera produttiva ed efficiente.

Cosa vuol dire fare smart working?

Lo smart working è un tema entrato nel dibattito pubblico già da diversi anni: nel 2017 la legge n.81 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali lo riconosce come modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato e ne delinea le caratteristiche. Tramite lo smart working il lavoratore è libero da vincoli orari o spaziali e può portare avanti le proprie attività tramite l’organizzazione personalizzata del lavoro per fasi, cicli o obiettivi. È un modo di lavorare pensato per favorire l’incremento della produttività grazie alla libertà data al lavoratore di autogestirsi per riuscire a conciliare vita privata e lavoro.

Adottare lo smart working significa abbracciare un cambiamento culturale che porta verso a una nuova ridefinizione degli stili di leadership e delle modalità di valutazione delle prestazioni. Con lo smart working infatti tutto è incentrato sui risultati: non importa né il dove né il quando, ciò che è fondamentale è il raggiungimento degli obiettivi nel miglior modo possibile, in termini di tempistiche e anche di benessere personale.
Va da sé quindi che lo smart working prevede lo stesso tipo di trattamento retributivo previsto per il lavoro in ufficio: nessuna diminuzione dello stipendio né mancato riconoscimento di bonus o incentivi perché ciò che importa non è l’effettivo orario di lavoro o l’essere stati in ufficio, ma l’aver portato a casa i risultati.

Come organizzare il lavoro in smart working?

Ma per riuscire a ottenere i risultati desiderati sfruttando la propria produttività al massimo senza perdersi in distrazioni e perdite di tempo, un buon smart worker ha bisogno di definire un proprio metodo. Questo lo aiuterà a utilizzare al meglio i momenti di massima efficienza e a saper riconoscere invece i momenti più giusti per staccare.
Vogliamo quindi darti qualche consiglio per aiutarti a costruire la tua routine di smart working.

  1. Fai un patto con te stesso. Inizia dagli obiettivi e stabilisci dei task giornalieri. Impegnati a tener fede alle tue responsabilità e a raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato. Il senso di responsabilità ti aiuterà a organizzare le tue giornate in maniera efficace senza perdere la concentrazione e mantenere alto il desiderio di successo.
  2. Take it easy. Prendersi un momento di pausa vuol dire fare un favore a se stessi e alla propria mente. Individua i momenti in cui la tua attenzione comincia a cedere e utilizzali per ricaricare le batterie con un caffè, una telefonata, uno sguardo agli ultimi post su Instagram o, perché no, anche con un pisolino. Ma attenzione, cerca di limitare questi momenti di svago e di distrazione solo a quando necessario: evita di tenere sempre aperte le pagine dei tuoi social o la chat di WhatsApp, il rischio è di ritrovarsi a perdere del tempo prezioso.
  3. Via il dente, via il dolore. “Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi” recita il proverbio. Procrastinare è solo controproducente, aumenta l’ansia e diminuisce la produttività. Non essere costantemente controllati e potersi autogestire può far cadere nel tranello del “poi lo faccio” senza però farlo mai. È importante quindi sapersi autocontrollare e cercare di seguire la propria tabella di marcia, anche di fronte ad attività faticose e complesse da svolgere.
  4. Kit di sopravvivenza. Assicurati di avere sempre vicino a te e perfettamente funzionante tutto il necessario per svolgere il tuo lavoro comodamente: una connessione wifi veloce e performante; auricolari per i meeting o per ascoltare la musica che ti fa concentrare; caricabatterie del pc e del cellulare; la tua tavoletta grafica; la tua agenda o il tuo taccuino per gli appunti; l’ultima versione aggiornata dei software che utilizzi; una borraccia di acqua, tè o caffè. Scegli tu quello che ti serve per lavorare in maniera efficiente e funzionale.
  5. Bello è meglio. Crea attorno a te o cerca un ambiente confortevole in cui lavorare. Che sia un angolo della tua casa o una scrivania in un coworking, fai in modo che sia un luogo piacevole e adatto alle tue esigenze in cui trascorrere le ore.
  6. Soli, ma in compagnia. Lavorare in smart working può far sentire isolati. Per questo è importante coltivare i rapporti con le proprie community e dedicare del tempo per sentirsi con i propri colleghi o per scambiare pareri con altri professionisti con cui si è in contatto. Tieni quindi aperta la finestra di skype, la chat di LinkedIn, l’app di FaceTime o il gruppo Facebook sulle ultime novità nel tuo settore e quando ti senti frustrato o demoralizzato scambia due parole con chi ti può aiutare a ritrovare la motivazione. Ricorda però, le distrazioni sono dietro l’angolo: meglio disattivare le notifiche e utilizzare questi strumenti solo quando davvero utili.

Il premio per aver saputo gestire al meglio le tue giornate sarà quello di poterti godere il resto delle ore facendo quello che più ti piace: grazie a un perfetta ottimizzazione dei tempi e un’alta produttività avrai molto più tempo e soprattutto la mente più fresca per dedicarti ai tuoi hobby, alla tua famiglia o per goderti un meritato riposo!